martedì 28 novembre 2017

Les Choristes

Francia, 1949. Un compositore fallito, interpretato da Gerard Juniot con la sensibilità misurata di un grande e dignitoso perdente, viene assunto come sorvegliante in un istituto di rieducazione per minori ma, alla severità del cinico direttore, contrappone la dolcezza delle sue lezioni di musica. L'opera prima di Christophe Barratier - nipote di Jacques Perrin, qui attore e produttore - è stata un vero e proprio fenomeno in patria: campione di incassi sia la pellicola, sia il cd della colonna sonora, è la scelta della Francia per concorrere all'Oscar. 
Il film funziona nelle parti in cui emerge il legame fra il professore e i suoi allievi: nelle lezioni di armonia musicale e umana, nell'insegnamento del rispetto, nella capacità di ascoltare canto e cuore dei bambini difficili. Emozionano le voci angeliche del coro, commuove l'orfanello che attende ogni sabato l'arrivo dei genitori, divertono i goffi ma infallibili sforzi del sorvegliante per conquistare la stima e la simpatia dei ragazzini. 

Motivazione e volontariato

La motivazione intrinseca non riguarda solo lo studio o le attività sportive e ludiche. Una motivazione intrinseca è alla base anche del volontariato. Il volontariato è dedicato all'assistenza a persone in difficoltà o alla tutela della natura o degli animali.
Il volontariato non ha scopo di guadagno.


l volontariato è tutelato dalla legge numero 266 dell'11 agosto 1991:

  • Totale gratuità delle prestazioni fornite spontaneamente dai volontari.
  • divieto assoluto di retribuzione degli operatori soci nelle associazioni
  • democraticità della struttura associativa, elettività e gratuità delle cariche.

lunedì 27 novembre 2017

La motivazione intrinseca ed estrinseca

L'apprendimento è molto influenzato dalla motivazione che può essere intrinseca o estrinseca.
Vi sono situazioni in cui la motivazione dell'apprendimento sono il premio o la ricompensa.
Questa motivazione è definita dagli studiosi rinforzo. in questo caso parliamo di motivazione estrinseca.
In altri casi però la motivazione è intrinseca, quando è dovuta dalla curiosità. In altri casi è il piacere che si prova nel fare qualcosa.
Il ruolo della motivazione intrinseca è stato dimostrato da alcuni esperimenti.
le scimmie che ricevevano rinforzo avevano risultati inferiori di quelle che lo facevano per puro piacere.
 Un premio è un motivo frequente dei nostri comportamenti.
A seconda del tipo di motivazione si può distinguere anche tra obbiettivi di padronanza e di prestazione.
 padronanza  ----> intrinseca
prestazione------> estrinseca
anche l'umore influisce:
Tendenza al successo -------> fiducia
tendenza ad evitare il fallimento-------->paura

dare un significato alla vita scolastica

un alunno che confida in se stesso (Attribuzione interna) si affiderà allo studio per avere buoni voti a scuola. Un  alunno che invece non crede in se stesso cercherà l'aiuto dei compagni e in caso di successo nonostante la mancanza di aiuti si convincerà che è stata fortuna.
E' importante lo stile attributivo: Chi è abituato a contare su se stessi (self-serving bias) avrà un migliore rendimento scolastico.
Non sempre l'attribuzione interna comporta fiducia in sè stessi. Qualcuno potrebbe credere di non avere attitudini in una determinata materia e questo ridurebbe il miglioramento scolastico.
Questa attribuzione interna negativa è spesso sostenuta dall'insegnante, che considera limitato uno studente e un suo successo sia dovuto dal aver copiato. (profezia che si autorealizza)
Una forma analoga è la pigmalione.

dare un significato a ciò che accade

A determinare il comportamento non sono solo le nostre MOTIVAZIONI ma anche le nostre SPIEGAZIONI.
Molti psicologi hanno affrontato il tema delle attribuzioni e mettendone in luce le complessità.

FRITZ HEIDER:
  • Attribuzione interna: Attribuire a se stessi la causa può avere una valenza sia positiva che negativa. Sulla base di questa attitudine l'individuo ritiene se stesso la riuscita o meno della sua vita.
  • Attribuzione esterna: attribuire a motivi indipendenti dalla nostra aziione quanto accade.Significa rinunciare a costruire la propria vita



JULIUS B. ROTTER:

A seconds di dove sia collegato il locus of control l'individuo si sente responsabilizzato o deresponsabilizzato. Un locus of control esterno deresponsabilizza l'individuo.Ma anche il l.o.c interno ha dei lati negativi, quando il soggetto si attribuisce responsabilità non sue.





BERNARD WEINER:

  • Internalità: che riguarda la collocazione della causa di un certo fenomeno: inetrna al soggetto o esterna.
  • stabilità: carattere costante o mutevole della causa
  • controllabilità: La possibilità o meno del soggetto di controllare la causa.

la motivazione ad agire

Noi non agiamo mai senza una causa.
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    Motivazione:

Insieme di meccanismi biologici e psicologici che determinano l'azione, l'orientamento verso un obbiettivo e infine la perseveranza
più si è motivati e più l'azione è significativa e persiste nel tempo.

si dividono in soggettivi e (dentro di noi) e oggettivi (dall'esterno)
secondo Abram Maslow sono divisi anche per importanza, infatti Maslow ha classificato i bisogni seguendo una piramide gerarchica.

Indipendentemente dalla loro natura, i vari fattori motivazionali hanno innescato un complesso processo di attivazione.
Valutazione della situazione e decisione sul da farsi.
Ci sono momenti in cui si è indecisi. Lo studioso Julius Kuhl ha distinto due tipi di orientamento
1. centrato sul azione:
Individui in grado di realizzare con decisione i propri propositi.
2.Centrato sulla situazione:
caratteristico di chi resta prigioniero nel momento dell'analisi e non riesce a passare all'azione

martedì 21 novembre 2017

Il dialogo socratico

La prima forma di dialogo educativo di cui abbiamo conoscenza è il DIALOGO SOCRATICO:
Che prende il nome dal filosofo ateniese Socrate. Per Partecipare alla vita politica democratica era necessario possedere una buona formazione generale nelle arti del discorso.
Ad insegnare l'arte del discorso erano i sofisti, che insegnavano la retorica (l'arte dei lunghi discorsi che puntavano alla persuasione.) e la dialettica (L'arte delle serrate argomentazioni logiche con le quali smontare le tesi degli avversari in un faccia a faccia con l'interlocutore).
Attraverso il dialogo Socrate induceva gli interlocutori a rigettare le false credenze a cui erano legati.
Socrate coinvolgeva il suo interlocutore con continue domande.
Il dialogo socratico è simile al dialogo educativo in quanto l'allievo viene spinto a controllare il suo sapere.

le competenze dell'educatore

L'insegnante deve avere delle competenze psicologico, pedagogico, didattico e sociale.
L'insegnante deve rendere la relazione educativa coerente.
A volte infatti può capitare che si crei un doppio legame:
Quando un insegnante lancia due messaggi contraddittori.

Burn-Out:
è dovuto a un carico elevato di lavoro.
Peggiora l'atteggiamento verso la realtà e peggiora l'attività professionale.
Per prevenire bisogna intervenire sia sulla vittima sia sul luogo di lavoro.

CONTESTI EDUCATIVI

L'ingresso a scuola crea un mutamento nelle relazioni famigliari.
vivrà la famiglia sotto l'influenza dei nuovi rapporti 
     
                    In una famiglia  CHIUSA si andranno a creare un disagio affettivo-relazionale

Il bambino avrà bisogno di una maggiore autonomia rispetto al controllo dei genitori.
I genitori dovranno rinunciare a una parte della loro guida altrimenti sarà soggetto a ipercontrollo.

Il passaggio del contesto familiare a quello scolastico è influenzato dalle caratteristiche della famiglia di provenienza: per la convivenza l'insegnante deve mirare all'inclusione scolastica, facendo della diversità di ciascuno un'opportunità per arricchire il vissuto scolastico di tutti.
     

L'INSEGNANTE E IL GRUPPO CLASSE

GRUPPO CLASSE:
gruppo di interazione diretta in cui membri si influenzano a vicenda, è un gruppo formale in quanto i suoi membri non si sono scelti. Si suddivide in sottogruppi.

il dialogo educativo tra l'insegnante e l'allievo è condizionato da molti fattori:

------>L' immagine che si è fatto dell'insegnante incide sul comportamento
------>Un ragazzo è sensibile al parere del suo gruppo classe al punto da modificare il comportamento a seconda della valutazione assume un ruolo diverso.

Marcel Postic dice che il gruppo classe è caratterizzato da:

  • un gruppo di bambini/adolescenti
  • un solo adulto
  • rapporti costanti
  • presenza obbligatoria e finalizzata a uno scopo
  • ambiente funzionale e attrezzato
Il rapporto tra insegnanti e allievi è influenzato dal contesto e anche il rapporto all'interno della classe è influenzato

Il dialogo educativo dipende anche da come l'insegnante vive il suo ruolo.

  • Guida dominante
  • guida autoritaria
  • guida autorevole


Ruoli e funzioni nel dialogo educativo

Status                                                           RUOLO
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  • POSIZIONE OCCUPATA NELLA SOCIETA'          IL COMPORTAMENTO DI CHI OCCUPA                                                                                             UNA POSIZIONE
--------->   STATUS:
IMPLICA SUBALTERNITA' GERARCHICA
IN UN RAPPORTO TRA SUPERIORE E ALLIEVO

---------> PEDAGOGIA MODERNA: INSISTE SUL TEMA DELLA RECIPROCITA' E PONE L'ACCENTO SUL CONCETTO DI RUOLO

----------> AL POTERE SI SOSTITUISCE UNO STATUS CHE INDICA UNA DIREZIONE IN CUI L'INSEGNANTE E' UNA GUIDA.

Insegnanti e allievi

la comunicazione educativa è una trasmissione di informazioni tra un mittente e un ricevente e il messaggio deve essere trasmesso in modo efficace tenendo conto che la comunicazione segue una dinamica circolare nella quale mittente e ricevente si scambiano i ruoli. Un dialogo è basatosulla partecipazione attiva di entrambi gli interlocutori.
Per evitare che la comunicazione sia disturbata è necessario usare la metacognizione esplicita:
Il ricevent
e dichiara di aver compreso il messaggio con una riformulazione.
la funzione metalinguistica: consiste nel chiedere se il concetto è stato capito.

mercoledì 25 ottobre 2017

contesti educativi virtuali


  • introduzione dell'E-learning
  • sempre più settori 
  • Perplessità pedagogiche
  •  un importante problema di frattura tra paesi

mercoledì 27 settembre 2017

La Classe

L'insegnante di francese in una scuola media superiore parigina. Facciamo la sua conoscenza mentre si incontra con i colleghi (vecchi e nuovi arrivati) ad inizio anno scolastico. Da quel momento rimarremo sempre all'interno delle mura scolastiche seguendo il suo rapporto con una classe. 
Il suo metodo d'insegnamento, che si rivolge a un gruppo eterogeneo di ragazzi e ragazze, mira ad offrire loro la migliore educazione possibile in una realtà cui i giovani non hanno un comportamento sempre inappuntabile e possono spingere anche il migliore dei docenti ad arrendersi a un quieto vivere che non richieda confronti e magari scontri con gli allievi. Non tutti infatti apprezzano la sua franchezza e il professor Bégaudeau si troverà dinanzi a un caso che lo metterà in una posizione difficile. 
Laurent Cantet, dopo l'incursione nel fenomeno del turismo sessuale al femminile di Verso il Sud torna ad un argomento che ci riguarda, più o meno direttamente, tutti: la scuola.
Grazie all'esperienza, tradotta in una sorta di diario di viaggio attraverso un anno scolastico, dell'insegnante François Bégaudeau il regista ci aiuta a riflettere su quanto l'equilibrio di una realtà classe (anche non border line)oggi possa rivelarsi estremamente precario. 
Dopo un complesso training con i giovani attori presi questa volta non 'dalla strada' ma 'dalla scuola' e scegliendosi come protagonista il Bégaudeau reale, Cantet affronta con piglio da documentarista una realtà che studenti e docenti vivono in modo analogo non solo a Parigi o in Francia. Senza enfasi né retorica il docente e il regista ci mostrano quanto il ruolo di insegnante così come quello di studente siano oggi sempre più complessi e, in qualche misura, da provare a ricostruire dalle fondamenta. 
Potrà anche sembrare un po' lento e dilatato il narrare di Cantet in questa occasione ma, per chi ha tempo per ascoltare e in particolare se genitore, il suo è un film prezioso.

La teoria sistemica


Paul Watzlawick (Villach25 luglio 1921 – Palo Alto31 marzo 2007) è stato uno psicologo e filosofo austriaco naturalizzato statunitense, eminente esponente della statunitenseScuola di Palo Alto, nonché seguace del costruttivismo, derivante dal pensiero relativista del costruttivismo filosofico. Inizialmente di formazione psicoanalitica junghiana, successivamente fu tra i fondatori e tra i più importanti esponenti dell'approccio sistemico. Lavorò a lungo al Mental Research Institute.


Per spiegare un singolo fenomeno occorre prendere in considerazione tutto il suo contesto.
  • l'insegnante deve riorganizzare e sistemare ogni disturbo dell'equilibrio della classe
  • individuare persone chiave che possono mutare gli altri
  • deve tenere sotto controllo l'ansia di fronte a un problema

Carl Rogers

Carl Ramson Rogers è stato uno psicologo statunitense, fondatore della terapia non direttiva e noto per i suoi studi sul counseling e la psicoterapia all'interno della corrente umanistica della psicologia.
Del 1942 è l'opera di Rogers (Counseling and Psychotherapy) che getta le basi della sua client-centered therapy e del movimento di psicologia umanistica. Nel 1944 si trasferisce a Chicago, sua città natale, dove fonda il primo counseling center all'interno del quale effettua, oltre alla sua modalità di "terapia non direttiva"*, anche ricerca clinica. Da questa attività deriva, alcuni anni dopo, il libro Client-centered-Therapy ("Terapia centrata sul cliente"), testo fondamentale e manifesto del pensiero di Rogers. In questo libro vengono infatti ampliate tematiche già affrontate in Counseling and Psychotherapy.
Nel 1947 viene eletto presidente dell'American Psychological Association (APA) e nel 1956 presidente di The American Academy of Psychotherapists (AAP). Nel 1957 ottiene la cattedra di Psicologia e Psichiatria all'Università del Wisconsin. All'interno del dipartimento di psichiatria Rogers sperimenta la sua "terapia centrata sul cliente" a pazienti psicotici ottenendo ottimi risultati.
*La Terapia non direttiva o Terapia centrata sul cliente, formulata da Carl Rogers, è una forma di psicoterapia che si basa su una teoria della personalità (la psicologia umanistica) secondo la quale l'individuo tende all'autorealizzazione, e struttura il proprio  ricercando un accordo tra la valutazione-accettazione dei valori suggerita dall'esterno, e quelli conformi alla richiesta di autorealizzazione.
Secondo tale approccio, l'accettazione di comportamenti impropri (ovvero incongruenti col sistema di valori rivolti all'autorealizzazione del soggetto) sarebbe causa del disagio che motiva il ricorso alla terapia, la quale ha lo scopo di rivitalizzare le naturali capacità di autoregolazione del cliente.

La Teoria Umanistica


Carl Rogers 

1902-1987
Rogers il paziente lo chiama cliente e inoltre mette il terapeuta e il cliente a un livello di parità
ci sono tre atteggiamenti chiave nella teoria umanistica:

  1. autenticità e congruenza
  2. considerazione positiva incondizionata
  3. comprensione empatica
L'educatore deve porsi dal punto di vista dell'allievo per indurre l'allievo a conoscere se stesso.
La scuola, sostiene Rogers, deve creare individui aperti alle novità o alle trasformazioni.
l'insegnante deve insegnare e imparare a sua volta.
L'allievo deve essere in grado di valutare da solo.

La teoria Psicoanalitica


la classe è il campo di incontro di forze inconsce che emergono attraverso una grande varietà: esplosioni di collera ecc.
La psicanalisi invita a interpretare tali sintomi e a ricercare le cause.
Gli alunni proiettano sull'insegnante le dinamiche del rapporto sui genitori ( Transfert)
Un ragazzo che ha paura di essere  timido può proiettare questo suo timore su un suo compagno trattandolo male (Proiezione)

  • l'immagine di sè incide sul modo di  comportarsi
  • gli atteggiamenti di un insegnante possono essere condotti a una sua esperienza infantile 
  • un'insegnante è costretto a rivivere la sua infanzia.

Le principali teorie educative


L'influenza degli altri

il rapporto che si crea all'interno del processo formativo tra docenti allievi NON è una semplice interazione occasionale, perché si incontrano di frequenza.
La relazione educativa esercita un'influenza sociale che condiziona il nostro comportamento.
Modelli di comportamento ai quali i singoli  individui devono conformarsi.
La scuola è fondamentale anello di congiunzione tra società e individuo, il suo scopo è di plasmare socialmente i singoli al fine di diventare cittadini adatti a vivere nella 

La relazione educativa

la maggior parte delle attività scolastiche si basano su una routine ben definita:
gli alunni sono divisi in classi e ogni classe ha la sua aula ecc

alcune scuole dei paesi scandinavi hanno sviluppato una nuova forma di didattica a partire dalle definizioni degli spazi

e' possibile una scuola senza classi?
sentiresti la mancanza del gruppo classe o ti troveresti meglio?

L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello è un libro scritto da Oliver Sacks.
 l'autore racconta alcune sue esperienze cliniche di neurologo e descrive alcuni casi di pazienti con lesioni al cervello, che hanno prodotto i comportamenti più dolorosi e imprevedibili.
In ogni capitolo Sacks descrive alcuni casi clinici particolari che gli è capitato di incontrare nella sua esperienza come neurologo di una casa di cura statunitense.

Qui di seguito elencherò i casi che più mi hanno affascinato e incuriosito:

Il marinaio perduto

Il secondo caso  descritto da Sacks, riguarda Jimmie G., un ex-marinaio quarantanovenne da lui visitato nel 1975, che per qualche ragione aveva perduto la memoria degli ultimi 30 anni ed era convinto di avere diciannove anni e di essere nel 1945. Sacks indicò come probabile causa una distruzione dei corpi mammillari dovuta all'alcolismo, visti anche i problemi di etilismo di cui il paziente aveva sofferto attorno al 1970, una malattia nota come sindrome di Korsakoff

Ad aggravare la sua situazione, si aggiungeva il fatto che Jimmie aveva una seria lesione anche a livello della memoria a breve termine, per cui dimenticava dov'era o che cosa stava facendo a distanza di pochi minuti. 
"per quanto grandi siano il danno organico e la dissoluzione humeana, rimane intatta la possibilità di una reintegrazione attraverso...il contatto con lo spirito umano; e questo può avvenire anche in presenza di uno stato di devastazione neurologica che in un primo tempo appare senza speranza".


Fantasmi

Questo capitolo analizza le molteplici testimonianze di sindrome dell'arto fantasma che il dottor Sacks ha incontrato nella sua pratica medica, portando diversi esempi, a volte descritti con molta ilarità, di pazienti con un arto amputato che ne continuavano a sentire la presenza molto a lungo. Questa sindrome, che a volte può risultare molto dolorosa e fastidiosa, viene invece indicata dall'autore come molto utile nel caso dell'utilizzo di protesi: per poter utilizzare correttamente la protesi di un arto, infatti, è necessario che il "fantasma" dell'arto e la protesi stessa si sovrappongano, in modo che l'una possa essere utilizzata come surrogato dell'altro.

La posseduta

Nell'ultimo caso, Sacks opera una riflessione sulla sindrome di Tourette (la stessa che affliggeva "Ray dei mille tic") portata alle sue estreme conseguenze, e sulla facilità con cui il profano può scambiare una persona affetta da questa malattia con un caso di possessione demoniaca. La "posseduta" di cui l'autore parla in questo capitolo, una donna incontrata in una strada trafficata che smaniava come nelle peggiori storie di esorcismi, non è altro che una tourettica che non poteva fare a meno, per la natura del suo stesso male, di imitare in maniera convulsa e frenetica tutte le persone che le passavano davanti, esagerandone i gesti e le espressioni come «conseguenza della violenta accelerazione e distorsione di tutti i suoi movimenti».