lunedì 26 febbraio 2018

il mito della caverna


Ci sono dei prigionieri che hanno sempre vissuto in una caverna sul cui fondo sono legati in modo da non potersi voltare. Fuori dalla caverna c’è un muro ad altezza uomo dietro al quale camminano persone che portano sulla testa statuette raffiguranti oggetti di vario genere, queste persone parlano e il loro eco rimbomba nella caverna. Dietro questi individui vi è un fuoco intenso che proietta nella parete della grotta davanti agli uomini legati le immagini degli oggetti. 
Non avendo potuto vedere nient’altro, i prigionieri, osservando le ombre, pensano che questa sia la realtà. Uno di loro, però, si libera e si volta; vede perciò le statuette e si accorge che sono più reali delle ombre; poi esce dalla grotta, oltrepassa il muro e inizialmente è accecato dalla luce del sole. Poi si guarda intorno e vede “il mondo della natura” e nota che tutto è più vero degli oggetti che sono proiettati. Dopo essersi chiesto da dove proveniva la luce, si accorge che è IL SOLE CHE DA’ SIGNIFICATO A TUTTO, in quanto per Platone rappresenta l’idea del bene-bello.
Non volendo tenersi la sua scoperta per sé decide di tornare a dire agli altri che cosa aveva visto. I prigionieri lo derisero e lo uccisero.

domenica 25 febbraio 2018

Platone e l'accademia

Platone segue la strada tracciata da Socrate in un progetto di riforma culturale. Nella Repubblica egli descrive uno stato ideale guidato dai filosofi e prospetta un percorso educativo destinato ai migliori di ogni classe sociale. Lo scopo dell'educazione è formare cittadini necessari per lo stato a partire dalle attitudini naturali di ciascuno. Nelle Leggi, dove formula un progetto politico più concreto, Platone estende il suo programma educativo  a tutti i cittadini.

Socrate: la forza del dialogo

Nonostante spesso sia associato ai Sofisti per l'uso della
 dialettica,
Socrate si pone nella storia della pedagogia con assoluta peculiarità:il suo metodo di ricerca, basato sull'ironia, sulla confutazione della  dialettica e sulla ricerca interiore a cui induce gli interlocutori, costituisce il primo grande caso di relazione educativa nella quale l'allievo è un soggetto attivo.
Per Socrate la virtù non è insegnabile

i sofisti

Nel contesto di Atene compaiono i sofisti, insegnanti a pagamento di dialettica e retorica.
 Essi insegnano l'aretè politica, ossia la capacità di convincere l'uditorio della propria tesi e di demolire quella dell'avversario.
 Sono anche promotori di una cultura enciclopedica, ma negano l'esistenza di valori assoluti e la possibilità di raggiungere una conoscenza certa
.

Sparta e Atene

Sparta e Atene costituiscono due modelli molto diversi. A Sparta vige una monarchia e l'educazione è di tipo militare, per formare buoni soldati.
Ad Atene invece si sono sviluppate istituzioni democratiche e l'educazione si propone di formare buoni cittadini. Per la partecipazione alle istituzioni politiche è necessaria una buona formazione e un'adeguata preparazione culturale.

Differenze:

Sparta:
  • in famiglia fino ai 7 anni d'età.
  • dai sette anni in poi lo stato sottrae i figli maschi allo stato per inserirli in fratellanze, si tratta di scuole militari.
  • a 20 anni i giovani fanno ingresso nell'età adulta
Atene:
  • formazione in famiglia fino ai 7 anni d'età
  • dai 7 ai 14 anni vanno alla scuola elementare
  • dopo le elementari alcuni ragazzi fanno le scuole superiori di 4 anni 
  • ai 18 anni iniziano la scuola militare fino ai 20 anni

il miracolo greco

Il popolo che ha dato origine alla Grecia ha origini molto antiche, consideriamo le fasi della storia della Grecia:

  • Nel VII millennio a.C si insedia una popolazione di agricoltori, introno al III millennio a.C si instaura una popolazione che parla greco antico.
  • tre il 2700 a.C emerge la civiltà minoica, sull'isola di Creta. si tratta di una popolazione raffinata dedita al commercio, sono sopravvissuti resti come il palazzo di Cnosso.
  • Dal 1600 al 1100 a.C si instaura una popolazione dominata da aristocrazia guerriera, la civiltà micenea.
  • medievo ellenico, caduta culturale.
  • nel periodo arcaico compaiono le prime città-stato
  • Grecia classica 
  • magna Grecia
  • periodo ellenistico

esiodo e l'aretè nel mondo contadino

Insieme ad Omero va ricordato Esiodo, il poeta più antico della Grecia, il primo di cui abbiamo notizie attendibili. Scrisse due opere di cui si dubita la vera unità, la Teogonia e le opere e i giorni.
Nella Teogonia parla dell'origine dell'universo ed elenca le generazioni degli dei nei tre periodi della storia del mondo: Urano, Crono e Zeus.
Nelle opere e i giorni si parla di due concetti fondamentali, il lavoro e la giustizia; oltre ai quali sono presenti consiglio morali, economici, consigli sul matrimonio e sui rapporti con gli amici.

la Grecia arcaica e i poemi di omero

dell'educazione della Grecia arcaica sappiamo molto poco. L'ideale etico era quello dell'aretè, la virtù, questo termine non significa solo virtù morale ma bensì virtù nel senso di capacità o abilità.
 I poemi omerici Illiade e Odissea, che forniscono informazioni di quell'epoca, esaltano la virtù guerriera e la virtù intellettuale.

primavera, estate, autunno, inverno..e ancora primavera

Primavera, estate, autunno, inverno..e ancora primavera è un film di un regista coreano kim ki-duk, è il suo primo film a essere distribuito nelle sale  italiane.
Il film è diviso in 5 segmenti (le cinque stagioni del titolo), e ogni segmento descrive una fase differente della vita di un monaco buddista.

Primavera

La storia comincia con la presenza di un anziano monaco e del suo giovanissimo discepolo e novizio, che vivono in un eremo galleggiante al centro di un laghetto. Il novizio è il protagonista del film. Durante la "primavera" della sua esistenza, il giovane novizio scopre l'importanza e il rispetto della vita, grazie soprattutto alla rigida educazione impostagli dal suo maestro. Infatti questo, per punire il bambino per il suo atteggiamento violento e cinico nei confronti di alcuni animali del bosco, lo punisce infliggendogli la stessa pena. In questa parte del film, nell'eremo è presente un cane.

Estate

La vita del giovane monaco, divenuto ormai un adolescente, viene stravolta dall'arrivo nell'eremo di una donna con sua figlia, anche lei adolescente ma malata. Alla richiesta della madre, il vecchio monaco accondiscende a che la ragazza resti nel monastero per poter curare il suo male, anche se il maestro ritiene che il problema non sia fisico, bensì interiore. La presenza della ragazza turba profondamente il giovane monaco, al punto che i due cederanno alle loro tentazioni, apparentemente all'insaputa del vecchio monaco. Il giovane monaco, innamorato della ragazza ormai guarita e partita per tornare nel mondo "reale", scapperà dall'eremo per poterla raggiungere. In questa "stagione", nell'eremo è presente un gallo.

Autunno

Il vecchio monaco continua la sua vita solitaria nell'eremo e, per caso, scopre su una pagina di giornale che un trentenne è in fuga dopo aver ucciso sua moglie per gelosia. Il fuggitivo è proprio il giovane monaco, che si rifugia nell'eremo presso il suo maestro, e dove tenta anche il suicidio ma è prontamente fermato dal vecchio. In questa parte del film, nell'eremo è presente un gatto bianco. Per aiutare a ritrovare la pace interiore, il vecchio monaco assegna al giovane un lavoro di grande calma e meticolosità: incidere nel legno del basamento del tempio l'intero testo cinese del Sutra del Cuore della Perfezione della Saggezza, che egli stesso dipinge sul legno usando la punta della coda del gatto come pennello. Intanto, però, due poliziotti riescono a scovare il giovane omicida ma accettano, su richiesta del maestro, di portarlo via solo a lavoro concluso. L'indomani mattina il giovane termina il lavoro e parte con i due poliziotti. Tempo dopo il vecchio monaco, ormai invecchiato e debole, decide di mettere fine alla sua vita, consapevole di aver adempiuto al suo compito, dandosi fuoco su una pira funebre nella sua barca al centro del lago. Dalla barca esce un serpente, che entra nell'eremo.

Inverno

Ormai divenuto un uomo maturo, il discepolo del defunto maestro torna all'eremo, dove tutto è ghiacciato per il freddo, con il serpente lì ad aspettare. Dopo aver scoperto la fine del proprio maestro, il monaco comincia ad esercitarsi nelle arti marziali. Ma la sua vita cambia allorquando una giovane donna lascerà nel convento alle attenzioni del monaco, il suo piccolissimo figlio. Questa mentre cerca di allontanarsi nel cuore della notte, cade in un buco nel lago ghiacciato che il monaco aveva scavato in precedenza per estrarre l'acqua per bere e lavarsi, e finisce annegata. Il giorno successivo il monaco ritrova il suo cadavere, e reagisce legando al suo corpo la grande pietra circolare del monastero e si arrampica sulla sommità della montagna circostante più elevata portando un'altra statua, che dispone lì, rivolta verso il lago.

... e ancora primavera

Il ciclo della vita riprende: il monaco si prenderà cura del bambino, che intanto è cresciuto, così come il vecchio defunto monaco aveva fatto tempo addietro con lui. Stavolta nell'eremo è presente una tartaruga.