mercoledì 27 settembre 2017

La Classe

L'insegnante di francese in una scuola media superiore parigina. Facciamo la sua conoscenza mentre si incontra con i colleghi (vecchi e nuovi arrivati) ad inizio anno scolastico. Da quel momento rimarremo sempre all'interno delle mura scolastiche seguendo il suo rapporto con una classe. 
Il suo metodo d'insegnamento, che si rivolge a un gruppo eterogeneo di ragazzi e ragazze, mira ad offrire loro la migliore educazione possibile in una realtà cui i giovani non hanno un comportamento sempre inappuntabile e possono spingere anche il migliore dei docenti ad arrendersi a un quieto vivere che non richieda confronti e magari scontri con gli allievi. Non tutti infatti apprezzano la sua franchezza e il professor Bégaudeau si troverà dinanzi a un caso che lo metterà in una posizione difficile. 
Laurent Cantet, dopo l'incursione nel fenomeno del turismo sessuale al femminile di Verso il Sud torna ad un argomento che ci riguarda, più o meno direttamente, tutti: la scuola.
Grazie all'esperienza, tradotta in una sorta di diario di viaggio attraverso un anno scolastico, dell'insegnante François Bégaudeau il regista ci aiuta a riflettere su quanto l'equilibrio di una realtà classe (anche non border line)oggi possa rivelarsi estremamente precario. 
Dopo un complesso training con i giovani attori presi questa volta non 'dalla strada' ma 'dalla scuola' e scegliendosi come protagonista il Bégaudeau reale, Cantet affronta con piglio da documentarista una realtà che studenti e docenti vivono in modo analogo non solo a Parigi o in Francia. Senza enfasi né retorica il docente e il regista ci mostrano quanto il ruolo di insegnante così come quello di studente siano oggi sempre più complessi e, in qualche misura, da provare a ricostruire dalle fondamenta. 
Potrà anche sembrare un po' lento e dilatato il narrare di Cantet in questa occasione ma, per chi ha tempo per ascoltare e in particolare se genitore, il suo è un film prezioso.

La teoria sistemica


Paul Watzlawick (Villach25 luglio 1921 – Palo Alto31 marzo 2007) è stato uno psicologo e filosofo austriaco naturalizzato statunitense, eminente esponente della statunitenseScuola di Palo Alto, nonché seguace del costruttivismo, derivante dal pensiero relativista del costruttivismo filosofico. Inizialmente di formazione psicoanalitica junghiana, successivamente fu tra i fondatori e tra i più importanti esponenti dell'approccio sistemico. Lavorò a lungo al Mental Research Institute.


Per spiegare un singolo fenomeno occorre prendere in considerazione tutto il suo contesto.
  • l'insegnante deve riorganizzare e sistemare ogni disturbo dell'equilibrio della classe
  • individuare persone chiave che possono mutare gli altri
  • deve tenere sotto controllo l'ansia di fronte a un problema

Carl Rogers

Carl Ramson Rogers è stato uno psicologo statunitense, fondatore della terapia non direttiva e noto per i suoi studi sul counseling e la psicoterapia all'interno della corrente umanistica della psicologia.
Del 1942 è l'opera di Rogers (Counseling and Psychotherapy) che getta le basi della sua client-centered therapy e del movimento di psicologia umanistica. Nel 1944 si trasferisce a Chicago, sua città natale, dove fonda il primo counseling center all'interno del quale effettua, oltre alla sua modalità di "terapia non direttiva"*, anche ricerca clinica. Da questa attività deriva, alcuni anni dopo, il libro Client-centered-Therapy ("Terapia centrata sul cliente"), testo fondamentale e manifesto del pensiero di Rogers. In questo libro vengono infatti ampliate tematiche già affrontate in Counseling and Psychotherapy.
Nel 1947 viene eletto presidente dell'American Psychological Association (APA) e nel 1956 presidente di The American Academy of Psychotherapists (AAP). Nel 1957 ottiene la cattedra di Psicologia e Psichiatria all'Università del Wisconsin. All'interno del dipartimento di psichiatria Rogers sperimenta la sua "terapia centrata sul cliente" a pazienti psicotici ottenendo ottimi risultati.
*La Terapia non direttiva o Terapia centrata sul cliente, formulata da Carl Rogers, è una forma di psicoterapia che si basa su una teoria della personalità (la psicologia umanistica) secondo la quale l'individuo tende all'autorealizzazione, e struttura il proprio  ricercando un accordo tra la valutazione-accettazione dei valori suggerita dall'esterno, e quelli conformi alla richiesta di autorealizzazione.
Secondo tale approccio, l'accettazione di comportamenti impropri (ovvero incongruenti col sistema di valori rivolti all'autorealizzazione del soggetto) sarebbe causa del disagio che motiva il ricorso alla terapia, la quale ha lo scopo di rivitalizzare le naturali capacità di autoregolazione del cliente.

La Teoria Umanistica


Carl Rogers 

1902-1987
Rogers il paziente lo chiama cliente e inoltre mette il terapeuta e il cliente a un livello di parità
ci sono tre atteggiamenti chiave nella teoria umanistica:

  1. autenticità e congruenza
  2. considerazione positiva incondizionata
  3. comprensione empatica
L'educatore deve porsi dal punto di vista dell'allievo per indurre l'allievo a conoscere se stesso.
La scuola, sostiene Rogers, deve creare individui aperti alle novità o alle trasformazioni.
l'insegnante deve insegnare e imparare a sua volta.
L'allievo deve essere in grado di valutare da solo.

La teoria Psicoanalitica


la classe è il campo di incontro di forze inconsce che emergono attraverso una grande varietà: esplosioni di collera ecc.
La psicanalisi invita a interpretare tali sintomi e a ricercare le cause.
Gli alunni proiettano sull'insegnante le dinamiche del rapporto sui genitori ( Transfert)
Un ragazzo che ha paura di essere  timido può proiettare questo suo timore su un suo compagno trattandolo male (Proiezione)

  • l'immagine di sè incide sul modo di  comportarsi
  • gli atteggiamenti di un insegnante possono essere condotti a una sua esperienza infantile 
  • un'insegnante è costretto a rivivere la sua infanzia.

Le principali teorie educative


L'influenza degli altri

il rapporto che si crea all'interno del processo formativo tra docenti allievi NON è una semplice interazione occasionale, perché si incontrano di frequenza.
La relazione educativa esercita un'influenza sociale che condiziona il nostro comportamento.
Modelli di comportamento ai quali i singoli  individui devono conformarsi.
La scuola è fondamentale anello di congiunzione tra società e individuo, il suo scopo è di plasmare socialmente i singoli al fine di diventare cittadini adatti a vivere nella 

La relazione educativa

la maggior parte delle attività scolastiche si basano su una routine ben definita:
gli alunni sono divisi in classi e ogni classe ha la sua aula ecc

alcune scuole dei paesi scandinavi hanno sviluppato una nuova forma di didattica a partire dalle definizioni degli spazi

e' possibile una scuola senza classi?
sentiresti la mancanza del gruppo classe o ti troveresti meglio?

L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello è un libro scritto da Oliver Sacks.
 l'autore racconta alcune sue esperienze cliniche di neurologo e descrive alcuni casi di pazienti con lesioni al cervello, che hanno prodotto i comportamenti più dolorosi e imprevedibili.
In ogni capitolo Sacks descrive alcuni casi clinici particolari che gli è capitato di incontrare nella sua esperienza come neurologo di una casa di cura statunitense.

Qui di seguito elencherò i casi che più mi hanno affascinato e incuriosito:

Il marinaio perduto

Il secondo caso  descritto da Sacks, riguarda Jimmie G., un ex-marinaio quarantanovenne da lui visitato nel 1975, che per qualche ragione aveva perduto la memoria degli ultimi 30 anni ed era convinto di avere diciannove anni e di essere nel 1945. Sacks indicò come probabile causa una distruzione dei corpi mammillari dovuta all'alcolismo, visti anche i problemi di etilismo di cui il paziente aveva sofferto attorno al 1970, una malattia nota come sindrome di Korsakoff

Ad aggravare la sua situazione, si aggiungeva il fatto che Jimmie aveva una seria lesione anche a livello della memoria a breve termine, per cui dimenticava dov'era o che cosa stava facendo a distanza di pochi minuti. 
"per quanto grandi siano il danno organico e la dissoluzione humeana, rimane intatta la possibilità di una reintegrazione attraverso...il contatto con lo spirito umano; e questo può avvenire anche in presenza di uno stato di devastazione neurologica che in un primo tempo appare senza speranza".


Fantasmi

Questo capitolo analizza le molteplici testimonianze di sindrome dell'arto fantasma che il dottor Sacks ha incontrato nella sua pratica medica, portando diversi esempi, a volte descritti con molta ilarità, di pazienti con un arto amputato che ne continuavano a sentire la presenza molto a lungo. Questa sindrome, che a volte può risultare molto dolorosa e fastidiosa, viene invece indicata dall'autore come molto utile nel caso dell'utilizzo di protesi: per poter utilizzare correttamente la protesi di un arto, infatti, è necessario che il "fantasma" dell'arto e la protesi stessa si sovrappongano, in modo che l'una possa essere utilizzata come surrogato dell'altro.

La posseduta

Nell'ultimo caso, Sacks opera una riflessione sulla sindrome di Tourette (la stessa che affliggeva "Ray dei mille tic") portata alle sue estreme conseguenze, e sulla facilità con cui il profano può scambiare una persona affetta da questa malattia con un caso di possessione demoniaca. La "posseduta" di cui l'autore parla in questo capitolo, una donna incontrata in una strada trafficata che smaniava come nelle peggiori storie di esorcismi, non è altro che una tourettica che non poteva fare a meno, per la natura del suo stesso male, di imitare in maniera convulsa e frenetica tutte le persone che le passavano davanti, esagerandone i gesti e le espressioni come «conseguenza della violenta accelerazione e distorsione di tutti i suoi movimenti».