giovedì 24 maggio 2018

La canzone di Orlando

La chanson de Roland, composta verso la seconda metà dell'XI secolo, è la più famosa oltre che la più antica tra le cosiddette canzoni di gesta della letteratura francese medievale. Il poema riprende un fatto storico: la spedizione militare effettuata da Carlo Magno contro gli  arabi in spagna nel 778 che si conclude con l'annientamento della retroguardia dell'esercito franco, guidata da Rolando al passo di Roncisvalle, sui pirenei, a opera di montanari baschi, alleati dei saraceni stessi, in concomitanza con la ripresa delle crociate avvenuta nell'epoca di stesura dell'opera letteraria.

il riscatto di Celso

Il filosofo Origene (185ca.-253ca) si è impegnato, come molti Padri della Chiesa, nella difesa della nuova religione, il cristianesimo, contro gli attacchi della cultura pagana. In particolare, Origene ha lasciato un'opera, Contro Celso, che prende d mira un esponente della seconda sofistica, il quale difende il logos, la ragione, e il nomos, la legge, contro il pericolo di instabilità rappresentato dal fenomeno in ascesa del cristianesimo. Grazie a Origene, il suo accusatore, si conserva il nome di Celso, del quale si sono perse le opere. E Celso, secondo l'articolo di Marco Rizzo, apparso sul Corriere della sera, si prende una rivincita, perché oggi si può constatare come la chiesa si sia a sua volta appellata, più volte, nel corso dei tempi, alla ragione e alla legge per la propria legittimazione.
  • Epicuro è uno dei rappresentanti filosofici dell'ellenismo; Origene considera Celso un epicureo, perché equipara epicureismo ed ateismo in realtà sembra che Celso appartenesse alla seconda sofistica, nata sotto l'imperatore Adriano. Più che negare l'esistenza degli dei, in realtà Epicuro nega il loro interesse per le vicende umane.

I "maestri" di Clemente Alessandrino

Dag Tessore sottolinea l'importanza del fatto che Clemente Alessandrino sia vissuto solo un secolo dopo Gesù. A questo proposito, riporta un passo di Clemente.
  • Attraverso la diretta "linea educativa" Cristo-Giovanni-Panteno-Clemente, quest'ultimo ha potuto rsccogliere gli insegnamenti trasmessi per via orale, di bocca in bocca, da coloro che hanno condiviso l'esperienza stessa di Gesù.

mercoledì 23 maggio 2018

Educazione e salvezza

Nel 610 Maometto riceve la rivelazione
che sarà poi messa per iscritto nel Corano. L'opera non presenta trattazioni organiche, ma fornisce le indicazioni utili al buon credente. Esso ha quindi, nell'insieme, un carattere educativo in vista della salvezza personale da ottenere nell'altra vita. Sono disseminate poi qui e là effettive indicazioni di carattere pedagogico sul comportamneto che i figli devono tenere verso i genitori, ma anche sul modo in cui quessti devono allevare la propria prole.
  • Il Dio dell'islam è da un lato severo, e quindi può ricordarci più ricordarci più il signore dell'Antico testamento che quello dei Vangeli; d'altra parte egli è però disposto d accogliere coloro che si pentono.
  • La sorte di ciascuno dipende dal comportamento tenuto in vita: questo significa affermare che ciascuno sarà "il contabile di se stesso".

Il mondo è ordinato

Severino Boezio 8475/480 ca.-527), oltre a scritti dedicati alle arti liberali, ha composto La consolazione della filosofia, scritto in carcere tra il 523 e il524: in questa opera immagina che, nelle vesti di un'anziana donna, gi appaia la Filosofia per rivelargli che il mondo non è caotico ma ordinato.
  • Filosofia dimostra a Boezio che egli dà così importanza a eventi della sua vita, come l'essere "esule" e sbagliato dei propri beni, per la malattia che ha offuscato la sua ragione.
  • Alla fine Boezio riconquista una scintilla di verità, dalla quale potrà riacquistare la salute; è la verità che ci salverà, e questa  è la consolazione che nei mali può fornire la filosofia.

Dalla Regola: severità e comprensione nell'educazione

Nelle indicazioni "pedagogiche" della Regola  di Benedetto da Norcia
oscilla tra severità e comprensione: arriva a raccomandare di "battere" i fanciulli che sbagliano, ma raccomanda anche comprensione e discrezione nei confronti di coloro che hanno errato per motivi che risiedono nel profondo della propria coscienza.
  • L'antifona è un breve canto che si esegue ad apertura e a fine di ogni versetto del salmo recitato.
  • Le punizioni verranno commisurate non solo sulla base dei comportamenti e del rispetto mostrato verso la comunità e le sue regole, ma prendendo in considerazione anche la motivazioni delle azioni commesse.

A cosa serve il linguaggio?

Ne il Maestro, Agostino d'Ippona (354-430) immagina, secondo l'esempio dei dialoghi platonici, di cercare la verità in un dialogo serrato con il figlio Adeodato. Nel passo che apre l'opera si anticipa già la conclusione: il linguaggio non serve a trasmettere la conoscenza, ma a richiamare ala mente ciò che è già depositato nella nostra anima.
  • Il passaggio "insegnare tramite il richiamo alla memoria" ci ricorda la teoria della reminiscenza di Platone che, però, viene cristianizzato, come si capisce bene della conclusione de Il Maestro, nel quale si parla del "maestro interiore".

Alla scuola di Gesù

Origene (184-254), succeduto a Clemente alla guida del Didaskaleion di Alessandria, ha scritto tra l'altro alcuni commenti ai Vangeli: Viene proposto un brano tratto dal libro XIII del commento a Matteo, nel quale descrive il rapporto tra Gesù e gli apostoli come quello tra il maestro e i suoi discepoli, un rapporto che va imitato, cercando Gesù nei propri cuori, come un maestro interiore, o richiedendo lumi a chi, nel corpo della chiesa, funge da maestro.
  • Le parti in corsivo nel testo sono citazioni del vangelo di Matteo, rispettivamnete: Matteo 18; 18,1 e 18,20.
  • Se Cristo invitava i discepoli a educare senza considerarsi essi stessi maestri perchèuno solo è il Maestro, Origene invece invita a riconoscere come "maestri" i dottori della Chiesa.

La sapienza divina

in un passo tratto dalla Prima lettera ai corinzi, san Paolo (5-67d.C) dichiara di essere il portavoce non di una sapienza umana, bensì divina, della quale è espressione il Vangelo, che parla di Cristo: gli uomini non possono conoscere Dio direttamente, ma presso di loro è venuto il figlio di Dio.
  • Paolo cita liberamente le parole scritte nel Libro di Isaia, 64,3 e 52,15
  • Paolo distingue tra l'uomo psichico, che ha una mente concentrata sulle cose terrene, e l'uomo spirituale che è invece aperto alla parola di Dio.

martedì 22 maggio 2018

L'Europa e la cultura araba

I dotti musulmani rielaborano le teorie di Platone e Aristotele.
Anche in altri campi compiono progressi in diversi campi come l'alchimia, medicina, astronomia e la fisica.
 Rilevante è il contributo nella matematica. 
Si sviluppa la letteratura araba che ha forti intenti pedagogici.

La scuola nell'islam

Oltre al Corano l'educazione islamica si richiama alla Sunna un testo che riporta parole e azioni di Maometto. Il credente nell'islam ha infatti il dovere sia di istruirsi sia di istruire. L'istruzione si articola in tre livelli:

  • Istruzione primaria: elementari, ovvero Kuttab o Maktab, questo tipo di istruzione è basata innanzitutto sulla memorizzazione dei versetti del Corano, sullo studio della lingua araba, viene insegnato anche il calcolo.
  • Istruzione secondaria: Abilità manuali e competenze specifiche come letteratura, predicazione, medicina, geometria, commercio, artigianato ecc.
  • Istruzione superiore: scienze religiose e scienze profane. era riservata ai maschi dei ceti alti, si svolgeva nella Madrasa (a Baghdad la prima). 

L'educazione nell'islam

I 5 pilastri dell'islam sono alla base dell'educazione del fedele musulmano.
Il Corano è un codice religioso, giuridico, morale e sociale, e quindi nel suo insieme è un codice generale dell'educazione che riguarda sia adulti sia bambini di una certa età. Il corano non è destinato al bambino immaturo ma al bambino responsabile o al adulto responsabile del bambino.
L'islam raccomanda una formazione complessività dell'essere umano: corpo, ragione, spirito, istinti e sentimenti.
Si tratta di un'educazione armoniosa come preparazione della vita nell'aldilà.
L'educazione è dunque contraddistinta da un'impronta religiosa.

Moametto e l'islam

La nascita dell'islam è dovuta a Maometto, il quale avrebbe ricevuto la rivelazione di Dio, dall'arcangelo Gabriele nel 610. Il corano è il testo sacro.
Il corano si pone come perfezionamento e continuità della Bibbia.
Maometto secondo una certa tradizione, non unanimemente condivisa, non sa leggere e scrivere, quindi trasmette oralmente il contenuto del corano, per essere poi  trascritti su supporti di fortuna.
Il califfo Uthman lo fa trascrivere nel 652, in un testo unico costituito da 114 sure.
Il Corano fissa gli obblighi fondamentali per un credente musulmano, i cosiddetti cinque pilastri dell'islam:
  • La testimonianza di fede: "non c'è altra divinità fuorché Dio e Muhammad è il suo profeta"
  • Le cinque preghiere quotidiane 
  • Il pagamento dell'imposta coranica
  • Il pellegrinaggio
  • il digiuno del mese di Ramadan

Il mondo arabo preislamico: la tradizione orale

L'educazione nella civiltà araba è in stretto rapporto con la religione.
La civiltà araba nasce nella penisola arabica nel VI-VII secolo d.C. Moametto è il fondatore di una nuova religione monoteista: L'islam.
Prima della conversione all'islam la penisola arabica è abitata soprattutto a tribù nomadi dedite alla pastorizia: i beduini; trasmettono le loro conoscenze oralmente per mezzo di narrazioni.
I poemi preislamici hanno anche un carattere pedagogico: essi insegnano ai ragazzi e alle ragazze i propri compiti e raccomandano valori quali l'ospitalità, la generosità, la carità, l'amore per gli animali. In una Mu'allaquat vengono tessute le lodi di una cammella, animale prezioso per attraversare il deserto.

domenica 13 maggio 2018

L'educazione del cavaliere

Accanto all'educazione ecclesiastica in occidente si consolida una particolare educazione laica, quella del cavaliere, riservata agli aristocratici, che ha come scopo quello di formare un0uomo d'armi, animato dalla lealtà verso il proprio signore e dal desiderio di difendere i deboli. 

scuole episcopali, parrocchiali, patriarcali

L'Europa occidentale e l'impero romano d'oriente sono caratterizzati da istituzioni scolastiche diverse. Nel primo spiccano le scuole monastiche, le scuole episcopali e le scuole parrocchiali. Nel secondo resiste la scuola di Stato, ma a un certo punto la Chiesa sviluppa una scuola autonoma per la formazione dei futuri prelati.

Carlo Magno e la scuola Palatina

Carlo Magno imprime un forte impulso alla rinascita della cultura e all'istruzione, dando vita al fenomeno della rinascita carolingia. Il suo scopo è la formazione di un personale di governo adeguato e di un sapere religioso omogeneo all'interno dell'impero.

Gregorio Magno: la formazione del clero e l'educazione popolare

Papa Gregorio Magno si impegna nella formazione educativa delle gerarchie ecclesiastiche, recuperando in chiave cristiana il sapere antico, e nella istruzione dei fedeli anche con il ricorso alle immagini e alla musica.

Severino Boezio: le arti liberali e la filosofia

Per frenare la decadenza culturale alcune personalità si impegnano in un'opera di conservazione del sapere. Boezio compone opere dedicate alle arti del trivio e del quadrivio, anche Marziano Capella esalta il ruolo delle arti liberali, Isiodoro di Siviglia scrive le Etimologie, una sorta di breve enciclopedia del sapere antico.

Benedetto da Norcia e Cassiodoro: il monachesimo occidentale

Editto di Costantino (313 d.C) Concede a tutti i cittadini la libertà di culto.
Editto di Tessalonica (380 d.C) proclama il cristianesimo religione di stato.

Al collasso delle istituzioni dell'impero romano d'occidente resiste solo la chiesa, che diventa il punto di riferimento per l'istruzione. Una particolare importanza assumono i monaci. Nei monasteri viene messa a punto una pedagogia per la formazione dei giovani monaci.
Benedetto da Norcia elabora una regola: la vita del monaco deve essere caratterizzata dall'impegno e dal lavoro manuale. Nei monasteri la preghiera e il lavoro vengono alternati "Ora et labora".
Marco Aurelio Cassiodoro si sforza di conciliare la cultura classica e il cristianesimo.
Cassiodoro fonda il Vivarium, un monastero dedito allo studio, alla trascrizione dei codici e all'insegnamento.

martedì 1 maggio 2018

Sant'Agostino

Sant'Agostino promuove una collaborazione tra ragione e fede.
Nelle confessioni, la sua opera autobiografica, sottolinea la concezione di un educazione fondato sulla curiosità e sull'interesse.
Nel maestro affronta le questioni importanti del suo pensiero educativo.
Bisogna ricercare la verità attraverso il maestro interiore.
L'illuminazione interiore proveniente da Dio.
Per apprendere ogni nozione deve essere sentita come vera dagli allievi.
Agostino si pone il problema della formazione dell'oratore sacro.

apologisti della Patristica latina

I padri della chiesa latina non sono molto interessati alla filosofia.
Il primo scritto apologetico a favore dei cristiani è il dialogo Ottavio, lo scrittore ha lasciato duri attacchi contro i filosofi greci.
Tertulliano afferma che la fede e non la ragione l'unico mezzo per raggiongere la verità.
San Gerolamo scrive la Vulgata, la versione latina della Bibbia. Gerolamo insiste sull'educazione sin dall'infanzia, compito assegnato ai genitori.
Le madri assumono grande importanza nell'educazione delle figlie femmine.
Sant'Ambrogio scrive i doveri dei sacerdoti.

La patristica greca

Clemente Alessandrino dirige il Didaskaleion, scrive due opere, il protrettico e il pedagogo, nelle quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca.
Per Origene è il messaggio di Dio a porsi come educatore dell'umanità.
Lo scopo dell'educazione cristiana è il ritorno a Dio.
Bisogna instillare i giovani a seguire la parola di Cristo e a controllare le passioni.
Le figlie femmine vengono educate alla modestia e alla casa.

Cristianesimo e la filosofia

Il cristianesimo dopo la sua comparsa ha numerose sfide.
Nel II secolo d.C compaiono le prime scuole cristiane, dove oltre alla dottrina cristiana viene insegnata la filosofia greca.
 Nel Didaskaleion, (Scuola cristiana) operano Panteno, Clemmente Alessandrino e Origene.
 Vengono insegnate le sette arti liberali.
Catecumenato:
Due livelli formativi: Uno per gli incipienti che vengono preparati al battesimo e uno per i competenti con una preparazione più approfondita.
Arivano le prime scuole superiori di teologia.

La prima educazione cristiana e l'importanza dei fanciulli

Padri apostolici:
Autori di poco conto posteriori alla generazioni degli apostoli ma che si ispirano ai loro insegnamenti.

L'educazione cristiana è rivolta a tutti, quello cristiano è un messaggio universale, che attraverso un rinnovamento interiore porta alla salvezza dell'anima.
Il messaggio di Cristo è l'amore per gli altri e il riflesso per l'amore per Dio. Gli uomini necessitano di una guida, che li educhi al perfezionamento continuo.
I fanciulli sono un esempio da imitare, sono innocenti quindi pronti per accogliere la parola di Dio.

Cristianesimo ed educaziome: la salvezza dell'anima

Negli ultimi secoli dell'impero romano arriva una nuova religione con una vista innovativa del uomo: il cristianesimo.
Cristo inizia la predicazione in Palestina, dopo numerose persecuzioni il cristianesimo diventa religione ufficiale dell'impero.
I monasteri sorgono in campagna, sono oasi di pace, centri di conservazione e di trascrizione di opere del passato.
Cristo insegna attraverso le parabole, la parabola è un racconto didascalico che ricorre a eseempi concreti paragonando tra loro due situazioni, una nota e una non nota.

lunedì 26 marzo 2018

Seneca e l'auto educazione interiore

Seneca mira alla cura di sé e all'autoeducazione interiore attraverso la filosofia. Il pensiero di seneca è influenzato dallo stoicismo. Seneca sostiene di migliorare se stessi dal punto di vista morale.
Seneca è a favore dell'educazione spirituale. Il saggio è il vero pedagoga del genere umano.

la diffusione delle scuole

L'organizzazione generale degli studi rimane immutata rispetto all'età precedente, diventa più capillare e viene estesa a tutto l'impero diffondendo la cultura e la lingua latina. Vengono previsti gli alimenta, dei prestiti pubblici che aiutino le famiglie del ceto medio a formare i propri figli.
Compaiono inoltre biblioteche,la società inizia a privilegiare una formazione tecnica, come ad esempio la stenografia.

Quintiliano e l'educazione in età imperiale

Quintiliano descrive l'intero processo di un educazione, con particolare attenzione nei confronti del futuro oratore. Egli si interessa non solo degli aspetti tecnici dell'arte oratoria ma anche dei caratteri e della cultura del retore, nonchè delle prassi di insegnamento e del rapporto tra un maestro e allievi.
Per Quintiliano è fondamentale il bonus orator.
Il maestro ideale è:

  • essere pratico, positivo, morale
  • essere sensibile e disponibile al coinvolgimento con gli studenti
  • rendere l'insegnamento naturale e divertente
  • adeguare il metodo all'indole dell'allievo
  • spronare più con la lode che con le punizioni
  • concedere svago e gioco
Lo studente ideale:
  • con un insegnamento anticipato in famiglia
  • frequentano la scuola del grammaticus con un insegnante abilitato
  • verso i 14 anni passano a uno studio vero e proprio

L'organizzazione scolastica romana (V-I sec. a.C)

Sotto l'influsso della cultura greca, a Roma si sviluppa un sistema scolastico, organizzato in una scuola primaria, una scuola secondaria, uno studio avanzato destinato ai retori e una formazione tecnica.
L'istruzione primaria comincia a 7 anni (Dopo l'istruzione ricevuta dalla famiglia). Il magister insegna a leggere e a scrivere. L'insegnamento del calcolo è svolta da un altro insegnante.
Il livello di insegnamento è basso e con un frequente ricorso alle punizioni corporali. Le punizioni sono inflitte con la ferula, la scutica o la virga.
L'istruzione secondaria(12-15 anni) accedono solo i ragazzi aristocratici che ricevono un'istruzione da parte di un grammaticus. le materie sono: Grammatica, logica, retorica, musica, astronomia, geometria, aritmetica e in seguito vengono aggiunte medicina e architettura.
L'istruzione superiore viene impartita nelle scuole di retorica che seguono l'insegnamento di Cicerone nel De oratore.
La scuola di retorica è destinata a preparare un cittadino in grado di prendere parte alla vita politica.
.A Roma viene curata anche la formazione tecnico-professionale.

cicerone e l'ellenizzazione dell'educazione romana

Cicerone ha contribuito alla ellenizzazione del mondo romano, inoltre è stato il primo pedagoga romano.
Cicerone cerca di conciliare il mos maiorum con la cultura greca. Ha contribuito alla diffusione della filosofia.
per lui la paideia ellenica diventa la humanitas latina: diventano un nuovo modello educativo.
Cicerone approvando un tipo di scuola molto vicina a quella greca anche per l'istruzione primaria si sofferma soprattutto sulla scuola superiore in vista della formazione dell'oratore. Le discipline fondamentali sono letteratura,filosofia e diritto. Cicerone rifiuta una preparazione tecnica di tipo retorica.
il benessere dello stato dipende dalla preparazione del cittadino. La riflessione pedagogica ha una forte valenza politica.
De oratore:
Inventio--------> Ideazione di un'orazione
Dispositio------->L'ordine degli argomenti
Elocutio-------->Uso di un linguaggio ricco
Memoria------->Capacità di ricordare
Actio---------->Esposizione dell'orazione

mercoledì 14 marzo 2018

Catone e la difesa della tradizione

Ai cambiamenti in corso nella società romana dopo la seconda guerra punica si oppone Catone, che invoca un ritorno ai valori tradizionali e alle all'educazione familiare. Egli fornisce un ritratto dell'oratore come un tecnico dell'arte del linguaggio ma anche come un uomo giusto.

L'educazione romana delle origini e il mos maiorum

Roma ha un'economia fortemente agricola e la società è dominata da un'aristocrazia di proprietari terrieri. In questa società predominano i valori della casa e della famiglia. l'educazione avviene per trasmissione orale, e avviene nel contesto familiare. Si viene educati seguendo la pietas, in quanto rispetto per i genitori, per gli avi ecc. La religione è una componente fondamentale insieme alla patria, la terra, il lavoro, la legge e la tradizione. Questo insieme costituisce il mos maiorum.
La prima educatrice è la madre, in caso di bisogno la madre può chiedere aiuto a una perente anziana. Compiuti i sette anni il bambino passa sotto la guida del padre. A 14 anni il maschio può prendere posizione nel senato.

L'educazione come un fatto sociale

Paidéia------> Grecia
Educatio----->Roma
    |
    |
   V
Humanitas=educazione avanzata
Educatio= educazione primaria finalizzata allo sviluppo delle attitudini fisiche, morali e intellettuali.

Per i romani la vita sociale e politica è estremamente intensa.
L'educazione è per i romani un fatto sociale, che integra gli individui della città: quindi essa ha un intento civico.
Tutto il loro modo di fare dipende da determinate regole, il cittadino di fronte alla collettività devono sapersi comportare.
A differenza della Grecia Roma ha un'educazione più pratica.

lunedì 12 marzo 2018

Omero

Ma lui soltanto si deve chiamare al festoso banchetto,
quindi dopo aver nominato alcuni dice:
essi chiaman l'aedo che tutti quanti rallegri.
E altrove Odisseo dice che la ricreazione migliore è quando tra la gioia di tutti, 
I banchettani in casa l'aedo ascoltano, assisi l'un presso l'altro.

lunedì 26 febbraio 2018

il mito della caverna


Ci sono dei prigionieri che hanno sempre vissuto in una caverna sul cui fondo sono legati in modo da non potersi voltare. Fuori dalla caverna c’è un muro ad altezza uomo dietro al quale camminano persone che portano sulla testa statuette raffiguranti oggetti di vario genere, queste persone parlano e il loro eco rimbomba nella caverna. Dietro questi individui vi è un fuoco intenso che proietta nella parete della grotta davanti agli uomini legati le immagini degli oggetti. 
Non avendo potuto vedere nient’altro, i prigionieri, osservando le ombre, pensano che questa sia la realtà. Uno di loro, però, si libera e si volta; vede perciò le statuette e si accorge che sono più reali delle ombre; poi esce dalla grotta, oltrepassa il muro e inizialmente è accecato dalla luce del sole. Poi si guarda intorno e vede “il mondo della natura” e nota che tutto è più vero degli oggetti che sono proiettati. Dopo essersi chiesto da dove proveniva la luce, si accorge che è IL SOLE CHE DA’ SIGNIFICATO A TUTTO, in quanto per Platone rappresenta l’idea del bene-bello.
Non volendo tenersi la sua scoperta per sé decide di tornare a dire agli altri che cosa aveva visto. I prigionieri lo derisero e lo uccisero.

domenica 25 febbraio 2018

Platone e l'accademia

Platone segue la strada tracciata da Socrate in un progetto di riforma culturale. Nella Repubblica egli descrive uno stato ideale guidato dai filosofi e prospetta un percorso educativo destinato ai migliori di ogni classe sociale. Lo scopo dell'educazione è formare cittadini necessari per lo stato a partire dalle attitudini naturali di ciascuno. Nelle Leggi, dove formula un progetto politico più concreto, Platone estende il suo programma educativo  a tutti i cittadini.

Socrate: la forza del dialogo

Nonostante spesso sia associato ai Sofisti per l'uso della
 dialettica,
Socrate si pone nella storia della pedagogia con assoluta peculiarità:il suo metodo di ricerca, basato sull'ironia, sulla confutazione della  dialettica e sulla ricerca interiore a cui induce gli interlocutori, costituisce il primo grande caso di relazione educativa nella quale l'allievo è un soggetto attivo.
Per Socrate la virtù non è insegnabile

i sofisti

Nel contesto di Atene compaiono i sofisti, insegnanti a pagamento di dialettica e retorica.
 Essi insegnano l'aretè politica, ossia la capacità di convincere l'uditorio della propria tesi e di demolire quella dell'avversario.
 Sono anche promotori di una cultura enciclopedica, ma negano l'esistenza di valori assoluti e la possibilità di raggiungere una conoscenza certa
.

Sparta e Atene

Sparta e Atene costituiscono due modelli molto diversi. A Sparta vige una monarchia e l'educazione è di tipo militare, per formare buoni soldati.
Ad Atene invece si sono sviluppate istituzioni democratiche e l'educazione si propone di formare buoni cittadini. Per la partecipazione alle istituzioni politiche è necessaria una buona formazione e un'adeguata preparazione culturale.

Differenze:

Sparta:
  • in famiglia fino ai 7 anni d'età.
  • dai sette anni in poi lo stato sottrae i figli maschi allo stato per inserirli in fratellanze, si tratta di scuole militari.
  • a 20 anni i giovani fanno ingresso nell'età adulta
Atene:
  • formazione in famiglia fino ai 7 anni d'età
  • dai 7 ai 14 anni vanno alla scuola elementare
  • dopo le elementari alcuni ragazzi fanno le scuole superiori di 4 anni 
  • ai 18 anni iniziano la scuola militare fino ai 20 anni

il miracolo greco

Il popolo che ha dato origine alla Grecia ha origini molto antiche, consideriamo le fasi della storia della Grecia:

  • Nel VII millennio a.C si insedia una popolazione di agricoltori, introno al III millennio a.C si instaura una popolazione che parla greco antico.
  • tre il 2700 a.C emerge la civiltà minoica, sull'isola di Creta. si tratta di una popolazione raffinata dedita al commercio, sono sopravvissuti resti come il palazzo di Cnosso.
  • Dal 1600 al 1100 a.C si instaura una popolazione dominata da aristocrazia guerriera, la civiltà micenea.
  • medievo ellenico, caduta culturale.
  • nel periodo arcaico compaiono le prime città-stato
  • Grecia classica 
  • magna Grecia
  • periodo ellenistico

esiodo e l'aretè nel mondo contadino

Insieme ad Omero va ricordato Esiodo, il poeta più antico della Grecia, il primo di cui abbiamo notizie attendibili. Scrisse due opere di cui si dubita la vera unità, la Teogonia e le opere e i giorni.
Nella Teogonia parla dell'origine dell'universo ed elenca le generazioni degli dei nei tre periodi della storia del mondo: Urano, Crono e Zeus.
Nelle opere e i giorni si parla di due concetti fondamentali, il lavoro e la giustizia; oltre ai quali sono presenti consiglio morali, economici, consigli sul matrimonio e sui rapporti con gli amici.

la Grecia arcaica e i poemi di omero

dell'educazione della Grecia arcaica sappiamo molto poco. L'ideale etico era quello dell'aretè, la virtù, questo termine non significa solo virtù morale ma bensì virtù nel senso di capacità o abilità.
 I poemi omerici Illiade e Odissea, che forniscono informazioni di quell'epoca, esaltano la virtù guerriera e la virtù intellettuale.

primavera, estate, autunno, inverno..e ancora primavera

Primavera, estate, autunno, inverno..e ancora primavera è un film di un regista coreano kim ki-duk, è il suo primo film a essere distribuito nelle sale  italiane.
Il film è diviso in 5 segmenti (le cinque stagioni del titolo), e ogni segmento descrive una fase differente della vita di un monaco buddista.

Primavera

La storia comincia con la presenza di un anziano monaco e del suo giovanissimo discepolo e novizio, che vivono in un eremo galleggiante al centro di un laghetto. Il novizio è il protagonista del film. Durante la "primavera" della sua esistenza, il giovane novizio scopre l'importanza e il rispetto della vita, grazie soprattutto alla rigida educazione impostagli dal suo maestro. Infatti questo, per punire il bambino per il suo atteggiamento violento e cinico nei confronti di alcuni animali del bosco, lo punisce infliggendogli la stessa pena. In questa parte del film, nell'eremo è presente un cane.

Estate

La vita del giovane monaco, divenuto ormai un adolescente, viene stravolta dall'arrivo nell'eremo di una donna con sua figlia, anche lei adolescente ma malata. Alla richiesta della madre, il vecchio monaco accondiscende a che la ragazza resti nel monastero per poter curare il suo male, anche se il maestro ritiene che il problema non sia fisico, bensì interiore. La presenza della ragazza turba profondamente il giovane monaco, al punto che i due cederanno alle loro tentazioni, apparentemente all'insaputa del vecchio monaco. Il giovane monaco, innamorato della ragazza ormai guarita e partita per tornare nel mondo "reale", scapperà dall'eremo per poterla raggiungere. In questa "stagione", nell'eremo è presente un gallo.

Autunno

Il vecchio monaco continua la sua vita solitaria nell'eremo e, per caso, scopre su una pagina di giornale che un trentenne è in fuga dopo aver ucciso sua moglie per gelosia. Il fuggitivo è proprio il giovane monaco, che si rifugia nell'eremo presso il suo maestro, e dove tenta anche il suicidio ma è prontamente fermato dal vecchio. In questa parte del film, nell'eremo è presente un gatto bianco. Per aiutare a ritrovare la pace interiore, il vecchio monaco assegna al giovane un lavoro di grande calma e meticolosità: incidere nel legno del basamento del tempio l'intero testo cinese del Sutra del Cuore della Perfezione della Saggezza, che egli stesso dipinge sul legno usando la punta della coda del gatto come pennello. Intanto, però, due poliziotti riescono a scovare il giovane omicida ma accettano, su richiesta del maestro, di portarlo via solo a lavoro concluso. L'indomani mattina il giovane termina il lavoro e parte con i due poliziotti. Tempo dopo il vecchio monaco, ormai invecchiato e debole, decide di mettere fine alla sua vita, consapevole di aver adempiuto al suo compito, dandosi fuoco su una pira funebre nella sua barca al centro del lago. Dalla barca esce un serpente, che entra nell'eremo.

Inverno

Ormai divenuto un uomo maturo, il discepolo del defunto maestro torna all'eremo, dove tutto è ghiacciato per il freddo, con il serpente lì ad aspettare. Dopo aver scoperto la fine del proprio maestro, il monaco comincia ad esercitarsi nelle arti marziali. Ma la sua vita cambia allorquando una giovane donna lascerà nel convento alle attenzioni del monaco, il suo piccolissimo figlio. Questa mentre cerca di allontanarsi nel cuore della notte, cade in un buco nel lago ghiacciato che il monaco aveva scavato in precedenza per estrarre l'acqua per bere e lavarsi, e finisce annegata. Il giorno successivo il monaco ritrova il suo cadavere, e reagisce legando al suo corpo la grande pietra circolare del monastero e si arrampica sulla sommità della montagna circostante più elevata portando un'altra statua, che dispone lì, rivolta verso il lago.

... e ancora primavera

Il ciclo della vita riprende: il monaco si prenderà cura del bambino, che intanto è cresciuto, così come il vecchio defunto monaco aveva fatto tempo addietro con lui. Stavolta nell'eremo è presente una tartaruga.

lunedì 29 gennaio 2018

L'attimo fuggente

In un college molto tradizionale nel New England degli anni Cinquanta, capita un professore simpatico e anticonformista, che esorta i ragazzi ad affrontare lo studio e la vita seguendo le proprie idee e non quelle dei nonni. Uno degli studenti, entrato in conflitto con i genitori, si suiciderà. La responsabilità viene rifilata al prof. Lui sarà cacciato, ma i suoi allievi non lo dimenticheranno.

Cina sistema scolastico e scuole filosofiche

Il sistema educativo cinese è molto articolato. La sua funzione è formare il personale per l’amministrazione dello Stato. Il curriculum scolastico è basato sullo studio di sei arti fondamentali: tiro con l’arco, guida dei carri, equitazione, studio dei rituali, scrittura e calcolo. Esistono anche scuole per i contadini. Una notevole importanza assume nell’educazione cinese lo sviluppo di due correnti filosofiche: il taosimo, che invoca un ritorno all’esistenza naturale e critica l’influenza corruttrice della cultura, e il confucianesimo, che invece valorizza la cultura come strumento di crescita morale e mira alla formazione di funzionari colti.

RELIGIONE ED EDUCAZIONE IN INDIA

In India si sviluppa un sistema educativo connesso alla comprensione e alla trasmissione del sapere religioso. Nel caso della religione induista, l’insegnamento prevede la lettura dei testi sacri, i Veda, l’apprendimento mnemonico e le discussioni tra maestro e allievo. Lo studio dei Veda consente anche di apprendere conoscenze geografiche, astronomiche, grammaticali.
L’intero percorso educativo è seguito solo dai bramini, che appartengono alla casta piu alta. Il buddhismo prevede invece sia un insegnamento riservato ai futuri monaci  sia un insegnamento destinato ai laici. L’insegnamento buddista ha come scopo ultimo la liberazione dell’anima dal ciclo delle reincarnazioni e l’approdo al nirvana.
Sia nel buddhismo sia nell'induismo è importante il rapporto tra maestro e allievo.

gli ebrei una comunità educatrice

Nella società ebraica l’istruzione è considerata di primaria importanza. In una prima fase, l’istruzione è considerata di prima importanza. In una prima fase l’istruzione riguarda solo i futuri sacerdoti. In un secondo tempo, però, nascono scuole pubbliche e una forma di istruzione elementare diffusa in tutte le comunità. La formazione dei giovani non è però riservata alla sola scuola, perchè la comunità ebraica si concepisce come una comunità educatrice, nella quale la famiglia svolge un ruolo importante. Nel mondo ebraico esistono tre figure culturali: gli scribi e i sapienti (attenti alla trasmissione culturale, ma meno impegnati nella predicazione), i sacerdoti (che predicano nella sinagoga) e i profeti (chiamati a predicare da Dio).

istruzione ed educazione nell'antico Egitto

In Egitto l’educazione segue criteri simili a quelli mesopotamici: è improntata alla severità e legata ad ambienti religiosi. La visione egiziana della vita, ispirata alla sottomissione agli dei e alle leggi, influenza anche la pratica educativa e l’atteggiamento degli studenti.

la civiltà sumero babilonese e le prime scuole


Le prime scuole nascono probabilmente nelle città sumerobabilonesi per la necessità di insegnare a leggere e a scrivere nonchè trasmettere le conoscenze  scientifiche dei sacerdoti. Con il tempo però accanto a un’educazione più di carattere tecnico, che ha lo scopo di formare burocrati e amministratori, gli scribi. Improntata a un criterio di severità, la scuola mesopotamica è già caratterizzata dagli elementi tipici dell’educazione formale: spazi appositi, materiali didattici, personale specializzato. Accanto a un’educazione primaria, esiste un’educazione superiore impartita nelle Case della sapienza.

Dall'oralità alla scrittura

La scuola ha inizio con la trasmissione della capacità di leggere e scrivere. L'invenzione della scrittura ha un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'umanità: permette di conservare stabilmente le informazioni nel corso del tempo. La scrittura è la linea di confine tra preistoria e storia: nel momento in cui esistono documenti scritti, lo studio del passato trova una fonte inestimabile.

Le origini dell'educazione

Nelle comunità primitive vige principalmente un'educazione informale, associata al racconto dei miti e alla pratica dei riti di iniziazione. Con la nascita dell'agricoltura, però, le comunità si modificano, nascono nuovi bisogni e nuovi mestieri. Compare la scrittura e con essa gli scribi. Per insegnare a scrivere e a calcolare, nonchè per trasmettere altre conoscenze  più complesse, nasce la scuola.

Metacognizione, autoefficacia e autovalutazioni

L'apprendimento, è influenzato dalla consapevolezza che abbiamo dei nostri processi cognitivi e dei loro effetti. Si parla allora di metacognizione per indicare la conoscenza di come pensiamo e ricordiamo; di autovalutazione per indicare la valutazione delle proprie prestazioni. Da queste dipende l'autoefficacia, ossia la fiducia nelle nostre capacità.

Ambienti di apprendimento e metodo di studio

L'apprendimento è inoltre influenzato dall'ambiente, ossia dalla situazione e dal tipo di pedagogia messa in atto dal docente. Il comportamentismo di Bloom e Skinner mette l'accento sull'organizzazione didattica. Il cognitivismo di Bruner e Ausubel, incentrato dallo studente, predispone situazioni stimolanti e di problem solving. Il costruttivismo valorizza la collaborazione tra docente e studenti e l'assegnazione di
compiti vicini alla vita reale.

Il ruolo delle emozioni

Ai processi cognitivi si affiancano la valutazione, l'attribuzione di significati, e le emozioni. Basta pensare alle stesse reti neurali interconnesse tra di loro, in un rapporto definito da Bandura " determinismo reciproco". Il ruolo delle emozioni può essere sia positivo sia negativo: un'ansia eccessiva (ansia da prestazione) è infatti causa di una sorta di paralisi dei processi cognitivi e della memoria.

Gli stili di apprendimento

Lo stile cognitivo esercita una profonda influenza sullo stile di apprendimento, cioè il modo preferenziale in cui un individuo elabora l'informazione mentre sta svolgendo un compito.

In Base alle funzioni
  • Stile legislativo: Caratterizzato da decisioni, regole autonome e rifiuto di problemi prestrutturati, favorisce la creatività e può essere penalizzato in ambienti scolastici di lavoro molto conformist
  • stile esecutivo: proprio di chi applica volentieri regole esistenti e preferisce ricevere istruzioni ed è per questa ragione considerato affidabile
  • Stile giudiziario: tipico di chi ama valutare le regole, procedure e idee essitenti, formulando critiche, esprimendo opinioni, valutando le persone ed il loro lavoro.
In base alle forme:
  • Stile monarchico: Persone risolute che si dedicano completamente a un'impresa,  che non vogliono un aiuto nella risoluzione di un problema
  • Stile gerarchico: definito da una gerarchia di obbiettivi e delle loro priorità.
  • Stile oligarchico: caratterizzato dalla presenza di numerosi obbiettivi che penalizzano la scelta.
  • stile anarchico: proprio delle persone motivate da più obbiettivi e bisogni. l'approccio al problema è casuale, creativo e innovativo.
In base ai livelli:
  • stile globale: preferisci questioni vaste ed astratte, non vuole i dettagli.
  • stile locale o analitico: attenzione per i dettagli, gli aspetti pratici delle situazioni.
in base agli scopi:
  • stile interno: proprio di persone introverse che preferiscono lavorare da sole
  • stile esterno:  proprio di persone estroverse, sensibili alle questioni sociali, aperte al dialogo.
In base alle inclinazioni:
  • stile liberale: tipico di chi intende a favorire il cambiamento 
  • stile conservatore: chi si conforma alle procedure esistenti, minimizza i cambiamenti e non si discosta da situazioni familiari.















lunedì 8 gennaio 2018

Stile cognitivo

Stile Cognitivo 
Caratteristiche dello studente
Anlitico
 globale
Parte dai dettagli per ricostruire man mano il quadro generale
Si interessa del particolare dopo aver maturato una
 visione di insieme
Indipendente
dipendente
Isola isingoli argomenti dal resto
Evidenzia I collegamenti tra il contesto in cui l’argomento è inserito e
 l’argomento stesso
Visuale e
Verbale

cinestetico
Predilige l’uso di schemi, immagini, tabelle ecc
Predilige l’uso del codice linguistico ossia registrazioni 
ed impara per lettura e ripetizione
Predilige l’esercizio
Convergente

divergente
Parte dalle informazioni disponibili per convergere verso una soluzione 
unica al problema
Parte dalle informazioni a disposizione per procedere in modo creativo
 generando una varietà di risposte o soluzioni orginali

Imparare a imparare

In una società in continuo avanzare, le conoscenze acquisiste si rivelano superate dopo pochi anni.
In merito molti pedagogisti dicono di preferire "teste ben fatte" che "teste piene". E con teste ben fatte si intende delle teste con un metodo di studio quindi capaci di imparare nuove conoscenze in fretta.
Che cosa significa concretamente imparare a imparare?

  • Il sapere ovvero le conoscenze
  • il saper fare ovvero l'applicazione delle conoscenze
  • il saper essere ovvero le convinzioni, le motivazioni e gli atteggiamenti.
Imparare a imparare quindi richiede abilità cognitive, che riguardano il modo di apprendere e  di gestire le conoscenze e abilità metacognitive che hanno per oggetto la valutazione dei propri risultati e la consapevolezza dei processi cognitivi in atto.
L'insegnante inoltre ha un nuovo compito più difficile, deve insegnare a imparare, che porta lo studente a maggiore autonomia.  Inoltre è necessario che l'insegnante sia integrato, esperienzale ed esplicito.

Le motivazioni e gli altri fattori dell'apprendimento

Le motivazioni e le attribuzioni entrano a far parte di una particolare competenza chiamata IMPARARE A IMPARARE, a cui oggi la scuola e la società attribuiscono grande importanza.
Le motivazioni e le attribuzioni sono una componente dell'apprendimento di cui docente e studente devono essere consapevoli e che affianca gli stili cognitivi e le emozioni.
Conoscere i fattori che determinano le prestazioni scolastiche e in generale gli esiti del processo di apprendimento è fondamentale tanto per chi studia tanto per chi insegna.